Short movie / Video
 
Songs for lovers / 2011
Una diva in cucina / 2011
Senza cuore / 2010
Scusi il colosseo ? / 2009
Una cena / 2008
Natale fra le tenebre / 2007
Frozen warnings / 2007
Non so bene dove / 2007
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Dall'inferno / 2004
De iniquitate visionis / 2001
Kindergartner: Paradiso artificiale con libera visione dall'alto / 2000
Sono stato o il tramonto dell'eroe / 1999
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I Wish You Could See... / 2014
Senza sottotitoli / 2008
Dead friends / 2006
Torno subito / 2005
Lotteria / 2005
Amici / 2004
Opera d'aria / 2001
Sopralluogo N°0 Fatto di cronaca nel teatro
dell'edificio umano
/ 2000
Sopralluogo N°1 Allontani lo sguardo / 2000

 

Show/DALL'INFERNO /2004
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È l'evento tragico a scuotere la superficie del reale o la realtà stessa a creare la tragedia non riuscendo più a sopportare l'assurdità del quotidiano? Uno dei punti di partenza di Dall'inferno-from hell è quello della dilatazione dell'attimo. L'attimo prescelto è quello della tragedia (una fra tutte: l'11 settembre), che contiene in se più tempo di qualsiasi altro momento della vita, visto come un'esplosione al rallentatore. In quel momento si spalancano incalcolabili direzioni di percezione della realtà.
Piu' che di una messa in scena si puo' quasi di un'operazione di simulazione che tenta di indagare gli stessi meccanismi di mistificazione usati nei media, nella comunicazione e nel genere contemporanei (dalla televisione, al documentario, alla letteratura, al cinema) presentandoli pero', come in un negativo, in tutta la loro ambiguita'.
Dall'inferno attua un'operazione di de-gradazione della realta' e si pone come uno sguardo pre-conscio sugli eventi, operando ai livelli piu' sotterranei delle apparenze, a un livello non addomesticato di cio' che viviamo. Questa penetrazione a livelli inferiori dell'esistenza non implica pero' un'esposizione onirica o ancestrale, e quindi simbolica o mitologica di cio' che va in scena. Tutto e' quel' che e'; niente di piu, niente di meno. I dati della oggettivita' dei personaggi e delle strutture spaziali e temporali degli eventi, infatti, rimangono chiari ed intatti. E' solo la modalita' del loro utilizzo che cambia: rispondono da un lato al fascino della poesia e dall'altro agli stratagemmi della retorica. I due aspetti dell'artificio (e della tragedia), retorica e poesia, vengono utilizzati per creare una struttura di simulazione del reale talmente forte che anche quando chi guarda ha la possibilita' di vederne i trucchi e i meccanismi di funzionamento, nonostante questo, è irresistibilmente attratto verso quell'eccedenza di senso che esse pretendono. Dalla frizione fra la crudezza del vivo dato di cronaca e la possibilità del suo utilizzo retorico o poetico scaturisce un senso di smarrimento che ci apre dilemmatiche visioni sul buco nero del reale nel quale viviamo: se tutto e' cio' che e' proprio per questo puo' diventare qualsiasi cosa. Dunque, niente e' mai cio' che e'; tutto si limita a sembrare. O meglio, la sensazione e' sempre quella di vedere sempre o di piu' o di meno di quel che abbiamo davanti agli occhi. Resta il dubbio che nulla possa essere, affatto.

 

 
Debutto: »Progetto Petrolio» - Teatro Mercadante 10 gennaio 2004 Napoli
Omaggio a Pasolini, Manganelli, Muller, Tarkowskij

Ideazione e regia: Fabrizio Arcuri, Elio Castellana
Con: Miriam Abutori, Miguel Acebes, Matteo Angius, Rita Bucchi,
Paloma Calle, 
Paola Cannizzaro, Elio Castellana, Pieraldo Girotto,
Daniel Guidi, Otto Marco Mercante
con la partecipazione straordinaria di H:E:R:
e per la prima volta in scena - Samantha
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