Realizzato a Palazzo Falconieri con l’artista visivo Luigi Ontani, All’Ontani lo sguardo è una scalata vera e propria nell’architettura di uno dei palazzi storici della Roma barocca. Gli spettatori entrati nel palazzo, si ritrovano in una galleria di tela nera, lunga centinaia di metri, che passando per sale e rampe di scale, li conduce fino al terrazzo. Una copertura costruita, come in un impacchettatura alla Christo al rovescio, per velare e svelare la bellezza del luogo e del reale, nel poderoso e vano esercizio di ammaestrare l’anima con l’occhio. Guardare l’arte ha ben ragione di confondersi con l’arte di guardare.
La presenza di Luigi Ontani e della sua arte, altera ulteriormente la visione.
“Azzerato lo sguardo, occlusi i sensi, allo spettatore di Sopralluogo n.1 non rimane che attendere il termine delle sinuosa ascesa ai tetti di Palazzo Falconieri, ancora un fine viaggio celiniano dai risvolti però rassicuranti. Un budello di tela nera lunghissimo attraversa le sale e le scale del palazzo facendoci giungere su una straordinaria terrazza aggettante sulla Roma notturna, una rettangolare forma (…) con al centro del pavimento (…) un lampadario poggiato a terra come caduto, frattura e liaison della forma, segno interno del barocco circostante. Lì è l’opera, grande intuizione, Roma come oggetto d’arte. Si ridiscende per lo stesso tragitto che stavolta permette, attraverso delle feritoie aperte sui lati della tela, di capire osservare, spiare il mondo di là. Ciò che non eravamo in grado di cogliere all’andata ora si rivela brutale e doloroso, situazioni di vita evidenziate dal disegno grottesco e realistico che si confondono con gli straordinari squarci delle volte e le aperture del palazzo appena intraviste nel passaggio e che portano al senso dell’altro sguardo, quello di Luigi Ontani, artista scelto dagli autori.”
Paolo Ruffini, Prima Fila, dicembre 2000